“Chiamati per grazia a scrivere la storia della salvezza

Quando la malvagità degli uomini era arrivata fino al colmo e la terra non poteva più sopportare il peso del male compiuto, quando la stupidità degli uomini era giunta fino all’assurdo di chiamare male il bene e bene il male, quando la presunzione degli uomini era giunta fino all’arroganza di ignorare ogni parola di sapienza e di censurare ogni voce che uscisse dal coro delle banalità uniformi, quando le lacrime dei poveri, il gemito dei buoni, il dolore degli innocenti erano giunti fino a uno strazio intollerabile, il Dio Altissimo, compassionevole e giusto, radunò l’assemblea del cielo per chiedere consiglio, per cercare un rimedio, per preparare una soluzione.
Si fece avanti lo spirito di profezia e avanzò la sua proposta.
“Signore Dio Altissimo, abbi ancora pazienza: sono così infantili gli uomini e le donne che abitano la terra! Si ritengono importanti e capaci di fare qualsiasi cosa e in realtà sono così fragili, così confusi, così sciocchi. Manda ancora profeti con parole di fuoco, minaccia castighi, rimprovera con asprezza, spaventa con visioni di catastrofi. Forse ascolteranno e si convertiranno e cominceranno a fare il bene invece che il male”.
Ma il Dio Altissimo restò perplesso: “Sono secoli che ti affido il compito della profezia. Ma gli uomini non hanno ascoltato, anzi hanno perseguitato i profeti, li hanno costretti a tacere, li hanno persino messi a morte”