Stupiti e fuori di sè per la meraviglia

La via dello stupore, per accogliere il dono di Dio, lo Spirito Santo.
La prima manifestazione pubblica della discesa dello Spirito sugli apostoli viene accolta dai molti che allora abitavano a Gerusalemme con stupore e meraviglia: erano stupiti e fuori di sé per la meraviglia dicevano: “tutti costoro che parlano non sono forse Galilei?” (At 2,7). Possiamo quindi raccogliere da questo evento di Pentecoste l’indicazione che suggerisce di percorrere le vie dello stupore per riconoscere l’opera di Dio.
Il primo motivo di stupore è la rivelazione che l’annuncio del Vangelo di Gesù è per tutte le genti, si rivolge a tutti i popoli, anche se ne parlano uomini senza istruzione che vengono da un territorio insignificante come la Galilea. La festa delle genti celebra questo dono dello Spirito che ci rende una cosa sola nel nome del Signore, anche se veniamo da paesi diversi. La festa delle genti non è l’occasione per dire a tutti che sono benvenuti, piuttosto per ascoltare il messaggio che annunciano a tutti i discepoli abitati dallo Spirito Santo. Non è tanto la Chiesa Ambrosiana che accoglie. È l’unica santa Chiesa di Dio che si presenta con la ricchezza di essere Chiesa dalle genti, ricca di tutta la tradizione ambrosiana e della ricchezza di ogni tradizione: tutti chiamati a costruire il volto, la lingua, la fede, il messaggio dell’unica Chiesa. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune (1Cor 12,7)
Il secondo motivo di stupore è che nell’ambiente ostile, tra persone inclini al sospetto e al disprezzo (si sono ubriacati di vino dolce: At 2,13), dalla stanza al piano superiore di un gruppetto raccolto in preghiera, escano Pietro e gli altri come missionari coraggiosi e illuminati. Come il bambino stupito per il fiore sul ciglio della strada, così la conversione dei discepoli intimiditi in apostoli dedicati suscita meraviglia. Ma lo Spirito è presente nella nostra comunità e ci incarica di essere motivo di stupore per la città dei mercanti, motivo di novità nella città degli esperti. Tutti voi siete chiamati a essere voce della Chiesa che arriva là dove il Vangelo è necessario, negli ambienti di lavoro dei lavori nobili e dei lavori umili, dappertutto si deve annunciare che Gesù è risorto, principio di vita eterna. suscita meraviglia. Ma lo Spirito è presente nella nostra comunità e ci incarica di essere motivo di stupore per la città dei mercanti, motivo di novità nella città degli esperti. Tutti voi siete chiamati a essere voce della Chiesa che arriva là dove il Vangelo è necessario, negli ambienti di lavoro dei lavori nobili e dei lavori umili, dappertutto si deve annunciare che Gesù è risorto, principio di vita eterna.
Il terzo motivo di stupore è che la pluralità delle tradizioni, delle lingue, delle competenze, delle devozioni, tutto può diventare manifestazione particolare dello Spirito. Il criterio è che contribuisca al bene comune. Se le differenze tra persone che vengono da paesi diversi, che coltivano devozioni diverse, che sono abituati a diverse organizzazioni diventa motivo di divisione, di contrapposizione, di gelosia, di invidia, di rivalità, allora non si tratta di manifestazioni dello Spirito ma di logiche mondane. Se invece la pluralità converge in unità, allora ne viene uno spettacolo che riempie di meraviglia: sono così diversi! Guarda come si vogliono bene! Come un bambino, anche il vescovo è pieno di stupore per la comunione che lo Spirito sa costruire nella moltitudine…

Arcivescovo Mario Delpini Omelia Pentecoste 2021